Cavalcare verso l’infinito

per blogL’importante, a volte, non è conoscere dove sei, non è capire dove andrai, ma esserci, essere lì e godere di quello che hai sotto le ruote e di quello che hai sopra il casco, oltre la visiera.

Certi giorni si parte così, senza una meta precisa, ci si lascia guidare da quello che scorge lo sguardo, dagli odori che percepisce l’olfatto, dalla gamba che scende giù quando ci si ferma dove la tua strada ne incontra un’ altra: gamba destra, si va a destra, gamba sinistra, si va a sinistra. Lasciarsi portare dalle sensazioni, farsi guidare da quell’istinto naturale che, come in ogni animale, fa parte  di noi.

Questa è la filosofia con la quale, quest’oggi, ho messo le ruote fuori dalla tana e questo nastro d’asfalto, dove sono capitato nel mio girovagare, sembra interpretare alla perfezione quello che ho nella testa. Lungo, isolato, mirante verso l’infinito.

Alzo gli occhi e la strada si perde dove l’occhio umano si interrompe e se lo sguardo non riesce ad andare oltre lo fanno il pensiero e la fantasia del viaggiatore che è in me ed è lì che dirigo il mio andare, dove per ora posso vedere solo con l’immaginazione ma dove so che arriverò.

Fantastico, intorno al nastro grigio, prima scorre una steppa quasi desertica, poi si apre una lussureggiante vegetazione, mentre il sole irradia tutto senza discriminazione donando, al deserto ed all’oasi, colori così perfetti che neanche la più meravigliosa tela del più grande maestro d’arte pittorica saprebbe esprimere. Ed io, io mi sento privilegiato, anche se solo di passaggio, faccio parte, ora, in questo momento, di un insieme che natura ed uomo hanno unito con armonia.

… non è conoscere dove sei, non è capire dove andrai, ma esserci, essere lì…

Oggi, con la mia moto per amica, ci sono capitato. Sono felice!

Cavalcare verso l’infinitoultima modifica: 2019-07-17T22:46:25+02:00da diabolikgs63
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