La strada ritrovata

Sono libero, mi sento libero.

Il mondo in un attimo mi passa dagli occhi alle spalle, quello che un secondo prima vedevo nitidamente ora mi insegue.

Respiro, prendo tutta l’aria che c’è e quella che non riesco a catturare la restituisco al cielo.

Il vento non è nemico, anzi un alleato che non mi abbandona neanche per un attimo e, trasportando la mia passione, trasforma il suo sibilo in musica.

Non ho bisogno di un tetto, ho già il cielo, a volte .pieno di luce, a volte gonfio di pioggia.

La terra profuma, non la abbandono mai, non mi stacco mai da lei e rincorro, inesauribile, quella linea che incolla la terra al cielo, chiamata da tutti orizzonte ma che a me piace definire infinito.

Le strade sono nastri trasportatori verso mete, a volte così lontane da avere i contorni sfumati come quelli di un sogno.

Questo era il mio universo prima che il mondo fosse costretto a chiudere i cancelli, a serrare porte invisibili ma impenetrabili, per difendersi da un nemico invasore ed inesorabile, un vigliacco che aziona la sua falce nefasta verso i più deboli, sembrando invincibile.

Ma ora esso arretra, e la sua falce è meno affilata, spuntata dalla forza comune dei fantastici abitanti di questo pianeta, l’orizzonte ritorna visibile, le catene, che serravano il desiderio di andare, man mano si sciolgono ed io, come tanti fratelli e sorelle, ho ritrovato quella strada che per troppi giorni è rimasta in silenziosa lontananza.

Posso finalmente inforcare, ancora una volta, il mio cavallo d’acciaio e portare la mia impronta verso lo skyline, sentire il nitrito di altri cavalli d’acciaio condotti da altri fratelli e sorelle verso quella strada che sembrava persa e che oggi, pian piano, riprende forma e che per noi, cavalieri vestiti da marziani, ha un nome che assomiglia ad un sogno e si chiama libertà.

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La strada ritrovataultima modifica: 2020-05-27T19:24:13+02:00da diabolikgs63
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